domenica 31 luglio 2016

Cucina made in Giappone





CUCINA MADE IN GIAPPONE
Lonely Planet
edizione italiana 2015, 70 pagine, foto
ISBN 978-88-5920-787-0
prezzo di copertina € 8,90
EDT LONELY PLANET










Ho acquistato questo libro che fa parte di una serie sulle cucine dei vari paesi. Cucina made in Giappone è ovviamente quello che mi interessava e solo a questo volume si riferisce la mia opinione, è della linea Lonely Planet, quelli delle guide turistiche per capirsi. La veste grafica è molto buona per il costo irrisorio, la copertina è rigida con parti fotografiche lucide a contrasto con lo sfondo che simula la carta da pacco o cartone opaca. Il libretto nel suo insieme non è male, ha belle foto e ricette sia comuni e che un po' più particolari, i passaggi sono spiegati in modo rapido e semplice. Le ricette corredate da piccole curiosità interessanti da leggere e accompagnate da foto di oggetti di vita quotidiana, quali francobolli, biglietti del treno, banconote ecc... sono simpatiche da guardare e sfogliare. Carina anche la parte indirizzi verso la fine che riguarda Tokyo e Kyoto.
Ma ho delle critiche, a voi giudicare se significative o meno... 
Per prima cosa è che secondo me sarebbe servito un glossario, per spiegare cosa siano alcuni ingredienti, dove trovarli e nel caso come sostituirli, quando sono irreperibili in Italia, con prodotti più facilmente acquistabili. Ad esempio alcune ricette fanno uso dello yuzu, agrume non reperibile in Italia e sostituibile con del semplice limone, oppure lo shiso, anch'esso difficilmente reperibile in Italia, la cosa più simile è probabilmente il basilico. 
Ovviamente non avremo il gusto preciso ma una buona alternativa che permette comunque di replicare il piatto. 
Inoltre ci sono degli errori nel testo di alcune ricette, ad esempio alcune riportano che il mirin è uno zucchero di riso, quando invece è più simile a un sakè dolce, va da sé che se non conosci gli ingredienti e cerchi uno zucchero invece di una bottiglia di alcolico difficilmente riesci a realizzare la ricetta.
Non è certo un errore, ma se per realizzare un piatto come il tonkatsu cerco il "pangrattato giapponese" come suggerisce la ricetta e non cerco il prodotto (anche su internet) con il suo nome vero, cioè panko, difficilmente lo trovo, e fidatevi, se fate il tonkatsu con il nostro normale pane grattugiato non vi viene proprio.

In sostanza trovo che sia un buon prodotto, ma con ampi margini di miglioramento, probabilmente soffre di problemi di traduzione dall'edizione originale francese. 

giovedì 14 luglio 2016

Magnetico Giappone


L'omiyage perfetto? Un dolcetto, un omamori oppure un manga? No! La calamita! Me ne chiedono sempre in ogni viaggio. Pensavo fossero superate, un anticaglia e invece... Bhe almeno sono piccole, si trovano facilmente e soprattutto costano poco!