Un aspetto non tralasciabile della cultura moderna giapponese sono di sicuro i pachinko, macchinette poco comprensibili per noi occidentali. In un viaggio in Giappone, che sia nell'antica capitale e culla della cultura Kyoto o nella modaiola Tokyo, difficilmente si potrebbe non imbattersi nelle sale pachinko!
Dalla meccanica piuttosto semplice, dove centinaia di palline di 11 mm di diametro scendono dall'alto a getto continuo e nel ricadere colpiscono una serie di chiodini in metallo che ne alterano il percorso. Ben poco spazio di manovra è lasciato all'abilità del giocatore, il quale si limita a regolare il flusso delle palline e sperare che finiscano nei giusti percorsi e fessure che permettono di vincere altre palline. Cosi trascorrono ore e ore moltissimi giapponesi di tutte le età, completamente distaccati dal mondo che li circonda, avvolti da suoni luci e musiche assordanti.
I pachinko fecero la loro apparizione verso gli anni 20 pare per mano di Takeichi Masamura, ispiratosi ad un flipper americano chiamato Corinthian. Ad oggi le macchine presenti in Giappone rientrano in tre categorie principali.
Gli Hanemono "quelli con le ali", sono il modello più vecchio e meno spettacolare. Il nome deriva da una buca vincente centrale protetta appunto da due "ali", che in determinate condizioni si aprono facilitando la vincita.
I Dejipachi invece sono del tutto computerizzati e sono anche i più diffusi. Dotati di suoni e luci e di schermi lcd che mostrano varie animazioni, spesso con personaggi di anime e manga.
I Kenrimono. Per veri professionisti, scopo del gioco è accumulare diversi "privilegi" (i kenri appunto) che permettono di moltiplicare enormemente la vincita. Ciò richiede una conoscenza approfondita della macchina e delle regole del gioco, ma le vincite possibili sono molto maggiori, cosi come le perdite.
Molti tentativi si fanno anche per cercare di raggirare il software, emettitori di onde radio, ultrasuoni o calamite appositamente create per lo scopo e niente viene lasciato intentato per far girare la sorte a proprio favore.
Le sfere per legge non possono essere cambiate in denaro direttamente nelle sale, che quindi vengono scambiate con dei premi o con fiches che potranno essere poi convertite in denaro in appositi sportelli all'esterno della sala giochi.
Nel primo viaggio che ho fatto in Giappone sono stato tentato di farce qualche partita con queste macchinette che tanto catalizzano il popolo giapponese. Quindi con dei compagni di viaggio ci siamo recati in una sala pachinko, da fuori i vetri erano completamente coperti dalle vetrofanie e tutto era tranquillo, ma appena ho aperto la porta sono stato investito da suoni allarmi e trilli di tutti i tipi, dal volume mostruoso, sono entrato piuttosto esterrefatto da un simile casino, non riuscivo nemmeno a farmi sentire dai miei amici e ne sono uscito subito. Ho capito che era tutto insonorizzato ed era per quello che fuori regnava la calma. Non sono delicato e mi piace la musica ad alto volume ma così era troppo anche per me, forse però sono capitato in una sala particolarmente "rumorosa"...
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