In uno dei post precedenti ho parlato dell'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo, oggi voglio parlarvi del corrispettivo istituto ma giapponese in Italia. Oggi ho cominciato con la prima lezione il nuovo corso di lingua giapponese e quindi mi sembra l'occasione adatta per parlarvi di questa struttura.
Cominciamo con un po' di storia.. L'idea di realizzare un Istituto di Cultura Giapponese a Roma prende forma già negli anni trenta, periodo in cui la carica di ambasciatore del Giappone in Italia è ricoperta da Yoshida Shigeru, ma solo nel 1954 si raggiunge l'accordo ufficiale tra Italia e Giappone che permise nel 1961 di dare finalmente il via ai lavori di costruzione e nel dicembre 1962 viene inaugurato l'Istituto di Cultura Giapponese, primo nel suo genere all'estero. All'atto della sua fondazione Yoshida Shigeru, volle comporre personalmente l'iscrizione riportata sulla targa che ancora oggi è affissa all'ingresso dell'edificio ed è anche il logo dell'ente.
L'edificio è una rielaborazione architettonica in chiave moderna dello stile Heian (794 d.C al 1195 d.C.), il materiale privilegiato per le costruzioni giapponesi di questo periodo ma non solo è il legno, l'architetto Yoshida Isoya pur usando prevalentemente cemento armato, ha comunque saputo mantenere un rigore storico riconoscibile tipico del periodo Heian, le lesene delle pareti esterne, il contrasto cromatico, le finestre a graticcio, il peristilio esterno e il grande ingresso si accompagnano agli interni dove gli elementi lignei la fanno da padrone con i caratteristici shoji (le porte scorrevoli in carta di riso) che di giorno donano una luce morbida e diffusa.
L'istituto è in parte circondato anche da un grande giardino su territorio in prestito dal comune di Roma secondo accordi diplomatici, progettato dall'architetto Nakajima Ken è stato il primo in Italia ad essere realizzato da un architetto giapponese. In vari periodi dell'anno è visitabile, ha un laghetto con cascata, rocce e alberi, passerelle e piccole isole e anfratti dove i pesciolini possono abilmente nascondersi. Una veranda con glicini offre la vista riparata dal sole durante le calde giornate romane, il paesaggio è punteggiato di pini nani, ciliegi, iris e lampade in pietra tradizionale. Questo giardino comprende quindi tutti gli elementi tradizionali del giardino giapponese in stile Sen'en (giardino con laghetto).
Le iniziative e gli eventi organizzati mensilmente dall'Istituto di Cultura Giapponese sono i più vari, oltre ai corsi di lingua, sviluppati su diversi orari formule e giorni, regolarmente si svolgono mostre d'arte e fotografia, conferenze, proiezioni di film e animazione, concerti musicali e incontri di approfondimento culturale. Entrando si respira proprio l'aria del Giappone, è un po' come entrare in un ambasciata sai di essere a Roma ma non ti ci senti.. se siete da queste parti fateci un giro l'entrata è libera in quanto c'è quasi sempre una mostra nella grande sala centrale.
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