Sveglia di buon'ora e colazione Starbucks, pronti per la prossima tappa! A bordo dello shinkansen eccoci al castello di Himeji. Ben merita qualche cenno storico, è il più bel castello rimasto tra quelli giapponesi originali, non ricostruiti in cemento. Risale al 1580 costruito da Hideyoshi Toyotomi venne ampliato 30 anni più tardi da Terumasa Ikeda che lo ricevette nientemeno che da Ieyasu Tokugawa. Nei secoli successivi il castello passò di mano ben 48 volte. E' costituito da un torrione centrale di cinque piani e da tre torrioni più piccoli e la struttura è circondata da fossati ed enormi mura, sentieri e scale immersi nel verde e con diversi laghetti. Si attraversano anche diversi portali alcuni cosi bassi da doversi piegare per passarci sotto. Seguendo uno di questi percorsi si arriva anche a una piazza appartata dove avvenivano i suicidi rituali per disonore.
Dopo una ripida salita fino alla cima della torre centrale la vista è impagabile, all'ultimo piano ho potuto fare un offerta all'altare votivo e suonare la campana per omaggiare le divinità. Tutto il percorso interno lo si fa senza scarpe, un anziano signore provvede a fornire una busta di plastica per le scarpe che ci si deve portare dietro e provvede a ripiegarla diligentemente all'uscita per il prossimo visitatore come se da quello dipendesse il buon andamento dell'intero castello!
All'esterno del castello, vi sono anche un complesso di giardini in stile Edo visitabili. Il Koko-en. Con laghetti e cascate e carpe, ponti pini e aceri potati per assumere le forme più armoniose, diverse serre e una casa da the e un ristorante dal quale si può mangiare con la vista sul giardino.
Di ritorno a Kyoto ho voluto provare per a cena un distributore di piatti caldi davanti alla stazione. Bhe purtroppo arrivato in ryokan ho dovuto prendere atto che il risultato organolettico di questi piatti caldi pronti non era dei migliori....
Il giorno successivo Hiroshima. Dopo un tragitto di alcune ore in treno, shinkansen più linea interna, siamo arrivati alla città simbolo delle sofferenze del popolo giapponese. Arrivati al sito commemorativo, il Peace Memorial Park, anch'esso decretato patrimonio dell'umanità dall' UNESCO, era possibile percepire il peso emotivo del luogo, in mezzo ai fiori e agli alberi del parco e affacciato sul lungofiume, si ergevano i resti dell'Industrial Promotion Hall, rinominato A-Bomb Dome. Nel parco vi è anche la fiamma della pace, che arderà fintanto che l'ultima arma nucleare sulla terra non sarà distrutta.
Poco oltre il Monumento Commermorativo per la Pace dei Bambini dedicato a Sadako. Una bambina che morì di leucemia all'età di dieci anni, decise di fare 1000 gru di carta (simbolo di longevità) convinta che se fosse riuscita nell'impresa non sarebbe morta. Ma morì prima di compiere l'impresa, terminata dai compagni di classe. Per questo ancora oggi da tutto il Giappone arrivano file e file di gru di carta che vengono poste in teche intorno al monumento. La visita al museo della pace rende ancora più vivido il ricordo, all'interno immagini della città prima e dopo la bomba e molti reperti ne ricordano gli effetti sulla popolazione e l'ambiente circostante.
A pranzo abbiamo mangiato okonomiyaki cotti sulla piastra, davanti a noi, un esperienza che speravo molto di fare, ho sempre sentito parlare molto di questo piatto in anime e manga. La pizza giapponese la definiscono alcuni, anche se io comunque non ci vedo nessuna attinenza. Molto eccitante vedere la preparazione e poi la cottura direttamente sul bancone a cui ero seduto. Una vera prelibatezza, se passate da quelle parti ma anche a Tokyo non rinunciate a provare l'okonomiyaki!
Tappa seguente, l'isola di Miyajima. Treno e traghetto per approdare nell'isoletta più caratteristica che può capitare di vedere! Ad accoglierci cervi mansueti che girano liberi per le strade della cittadina costiera, cercando cibo dai turisti. Stupendo lungomare, viuzze che si addentrano nell'interno con negozi di cibi e dolci tipici, ostriche e spiedini.
Souvenir onnipresenti e ryokan caratteristiche. Abbiamo preso una funivia che ci ha portato sulla montagna, fino alla cima ad un osservatorio ci si arriva a piedi con impervi sentieri punteggiati di templi. Non le ho viste ma ci sono anche delle scimmie che abitano l'isola e non è inconsueto vederle. Una volta ridiscesi siamo andati a vedere il famosissimo Torii che galleggia sulle acque, questo durante l'alta marea però.. Purtroppo tutta l'isola e le sue attrazioni scompaiono verso le 17, i negozi chiudono, cosi come i templi e i mezzi di trasporto come la funivia; diventa tutto improvvisamente desolante. Di corsa al traghetto e al treno per il rientro a Kyoto.
Alla prossima puntata finalmente Tokyo!
Bel blog! Un po' difficile leggere a volte per via dei Sakura che vanno dietro il testo, però bello!!
RispondiEliminaTi ho messo nei Feed, ti seguirò!!
Marco Togni
Grazie Marco! Seguo sempre il tuo blog e i tuoi video, ciao!
RispondiElimina